“A fari spenti nella notte”
I pregiudizi e le paure incastonate nel passaggio generazionale.
Spesso il comportamento decisorio del senior su temi di continuità intra-generazionale potrebbe essere assimilabile all’evocativa metafora di Lucio Battisti di condurre l’azienda “come un pazzo a fari spenti nella notte”. Il risalto nasce dal fatto che, quando ci si trova di fronte a un proprietario nel pieno della terza età, con il controllo assoluto della propria impresa e senza aver progettato e/o pianificato la successione, di fatto si manifesta un’evidente condizione esistenziale ed emotiva di negazione del futuro guidata principalmente da paure e da pregiudizi.
Il primo varco decisionale consiste nel decretare se tenere o se cedere l’impresa. Se la risolutezza informale ed emozionale è tenere l’impresa nel perimetro familiare sarebbe auspicabile prevedere una transizione dei poteri e uno spossessamento della governance agli eredi designati il prima possibile, onde evitare problemi gestionali, successori e patrimoniali e per preparare bene i prossimi successori. Ma questo sarebbe il comportamento più prevedibile, più lampante e più razionale!
Però, dato che solo il 10% delle aziende familiari pianifica la successione, è naturale pensare che la questione decisionale debba essere osservata da una prospettiva differente e più soggettiva al fine di comprendere il grado di deformazione e di distorsione cognitiva.
Il fatto cruciale consiste nell’accettare l’ordine naturale delle cose, il buon senso e il buon governo nonché l’idea che dopo una certa età sia sistematicamente necessario organizzare le cose al meglio per facilitare il compito degli eredi e per cogliere il futuro migliore per la famiglia e per l’impresa. Sulla parola meglio bisognerebbe aprire il serio dibattito ma, in questo momento, è più interessante focalizzare l’attenzione sulle principali motivazioni incastonate nella deviazione decisionale.
Partiamo dall’assunto che tale decisione sia strettamente emotiva e personale. Qui di seguito, trovate un primo elenco provvisorio dei pregiudizi e delle paure che influenzano e che interferiscono nella NON decisione di organizzare e di concordare formalmente la continuità intra-generazionale.
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- Abbiamo sempre fatto così.
- Il passato si ripete, sempre.
- Ho tutte le informazioni necessarie per gestire l’azienda.
- Non racconto a nessuno i miei progetti di lungo periodo.
- Solo io so come far funzionare e gestire l’azienda.
- Da solo posso controllare tutto e decidere al meglio.
- L’azienda l’ho fatta io ed è solo mia.
- I manager che più mi assomigliano sono i migliori.
- Mi fido solo dei miei familiari che lavorano in azienda.
- Sono eterno e non morirò mai.
- Sono immune e non succederà mai a me.
- Anche dopo di me deciderò la gestione dell’azienda.
- L’azienda è l’unico figlio che mi da grandi soddisfazioni.
- In famiglia nessuno mi capisce veramente.
- Gli affetti e i sentimenti familiari non influenzano la gestione dell’azienda.
- Il mio successore deve essere il figlio maschio.
- I miei figli devono lavorare tutti in azienda.
- Sarebbe meglio che i miei figli non lavorassero in azienda.
- I miei figli devono essere liberi di decidere se vogliono lavorare in azienda.
- I miei figli non si sacrificheranno mai come ho fatto io per l’azienda.
- I miei figli non andranno d’accordo e rovineranno tutto quello che ho fatto.
- I miei figli saranno proprietari dell’azienda solo dopo il mio funerale.
- I miei figli non sono degli imprenditori lungimiranti, forse saranno dei buoni manager.
- I miei eredi saranno i miei successori e quindi devono fare più gavetta degli altri.
- I miei eredi faranno una lunghissima anticamera prima di prendere il controllo della mia azienda.
- Avrei dovuto educare i miei figli in modo diverso ed essere più severo con loro.
- Avrei dovuto essere un padre più presente.
- Avrei dovuto imporre delle regole più rigorose per i familiari che volevano entrare in azienda.
- Ecc…
Per oltrepassare questi limiti cognitivi sarebbe necessario un ampio esame di coscienza finalizzato a comprendere e a pesare quale sia il mix delle paure e dei pregiudizi predominanti. Dopo averli listati, digeriti e accettati bisognerebbe provare a entrare nella fase intenzionale di prevenzione e di progettazione del passaggio generazionale, cioè quella pre-societaria, pre-legale e pre-fiscale. Forse… in questo modo si potrebbe guadagnare tempo, consenso e partecipazione del progetto più importante per il futuro dell’impresa familiare. Forse!
“E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
Se poi è tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me
Ma nella mente tua non c’è
Capire tu non puoi
Tu chiamale se vuoi emozioni
Tu chiamale se vuoi emozioni”
Lucio Battisti, Emozioni
All the Best!