Il museo dialogante

I musei pubblici e privati d’arte e d’impresa, ma anche le mostre d’arte e la loro funzione stanno evolvendo alla luce dei cambiamenti del pubblico nei confronti dell’arte e degli eventi culturali.

Da semplice contenitore/archivio il museo diventa mediatore culturale, l’impostazione top-down si converte a bottom-up, il museo deve coinvolgere sempre più il visitatore che diventa in primis visit-attore fino a ipotizzare una logica di co-creazione con l’istituzione che a sua volta diventa fonte di restituzione nel territorio sul quale insiste. Questo processo ha però un presupposto fondamentale e imprescindibile: la capacità di comprensione e ascolto delle istanze del visitatore stesso. E tale ascolto non può che basarsi su tecniche e metodologie specifiche costruite su misura per questo obiettivo.

L’intenzione del libro è quella di offrire nuove prospettive e nuove soluzioni sia per la progettazione museale sia per il ripensamento del ruolo del museo. Il libro si divide in tre capitoli.

Il capitolo di Umberto Avanzi illustra un percorso di sei anni di applicazione di metodologie di ricerca innovative dando indicazioni precise sulla loro applicazione per cogliere non solo bisogni e aspettative del pubblico di musei e mostre, ma anche suggerimenti sulle possibili linee di sviluppo del concetto di co-creazione fra istituzioni e pubblico. Il secondo capitolo di Matteo Mocchi racconta il museo come progetto di relazioni identificando la dimensione collaborativa e partecipativa nella progettazione del luogo museo e degli eventi culturali. L’ultimo capitolo di Emanuele Sacerdote propone una nuova prospettive per il museo che consiste nel potenziare le forze partecipative con nuove energie guidate da uno spirito di restituzione pro-sociale, pro-culturale e pro-filantropico, dilatando ed espandendosi così le traiettorie e le attività del museo.

Il libro contiene l’introduzione di Luigi Maria Sicca, prefazione di Michele Coppola e la postfazione di Cesare Sacerdote